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Stagione Estiva al teatro Romano di Gubbio.
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Stagione Estiva al teatro Romano di Gubbio.
Una riflessione su un tempo in cui la libertà di espressione si fa fragile, minacciata da nuove forme di censura: sottili, ideologiche, invisibili. Lo spettacolo invita a riflettere: cosa resta dell’originalità, della creatività e del coraggio di pensare quando anche le idee devono chiedere il permesso di esistere?

“Il reato di pensare” è una riflessione su un tempo in cui la libertà di espressione si fa fragile, minacciata da nuove forme di censura: sottili, ideologiche, invisibili. Da sempre il pensiero libero spaventa despoti, autorità, persino contesti familiari, perché sfugge al controllo. Oggi, dopo secoli di conquiste civili, qualcosa sembra incrinarsi: una regressione silenziosa che frammenta l’immaginazione e genera auto-censura. Il pensiero rischia di diventare colpevole, da sorvegliare e inibire. In un mondo dominato da logiche di mercato e algoritmi, si impone un nuovo codice: non più morale o etico, ma funzionale al controllo. L’immaginazione – motore di ogni libertà – viene messa ai margini. Lo spettacolo invita a riflettere: cosa resta dell’originalità, della creatività e del coraggio di pensare quando anche le idee devono chiedere il permesso di esistere?